Costa Concordia, ritrovato corpo di una donna e video del ponte di comando

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 Il reparto sommozzatori dell'esercito al lavoro all'isola del Giglio mentre piazza micro cariche esplosive per creare nuovi punti di accesso nel relitto della Costa Concordia (Fotogramma/Marfisi)

MILANO – Il video del disastro, visto dalla plancia della Concordia. È quanto custodisce l’hard disk collegato alla telecamera piazzata nella plancia della nave da crociera naufragata lo scorso 13 gennaio. Ora la preziosa memoria informatica è stata recuperata. Il supporto contiene i video di telecamere che inquadravano varie parti della nave, tra cui la plancia di comando. Potrebbe servire a svelare gli ultimi momenti a bordo prima dell’impatto. Facendo luce sulla presenza in plancia di Domnica Cemortan, l’interprete moldava di 25 anni, che era prima a cena con il comandante Schettino e altri ufficiali, quindi nella plancia di comando.

LE RICERCHE – Verso le 13.30 è stato ritrovato un altro corpo. Il cadavere appartiene e a una donna ed è stato ritrovato nella zona di poppa della nave dai sommozzatori della Guardia costiera a poppa. La notizia è stata data da un portavoce delle squadre di soccorso. Con questo ritrovamento sale a 12 il bilancio delle vittime accertate del naufragio. Le ricerche dei dispersi sono ripresi nelle prime ore della mattina di sabato. I palombari del Gos della Marina Militare hanno cominciato a lavorare dopo le 6 di mattina, riuscendo in circa due ore ad aprirsi un varco sul ponte 5 del relitto di Costa Concordia. Per penetrare tra le lamiere della nave hanno fatto saltare due cariche. Operata una prima ricognizione, i varchi sono adesso pronti per consentire la perlustrazione dei locali dove, secondo alcune testimonianze, si trovavano molti dei passeggeri della Concordia al momento dell’evacuazione. Nella parte emersa della nave, invece, stanno operando i vigili del fuoco che da questa mattina usano speciali telecamere a fibra ottica fornite dai corpi speciali e in grado di mostrare il contenuto di una cabina attraverso un piccolo foro.

GABRIELLI E SCHIFANI SULL’ISOLA DEL GIGLIO – Il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, nominato commissario delegato per l’emergenza, è giunto nelle prime ore della mattinata di sabato sull’Isola del Giglio per coordinare le operazioni. È atterrato con un elicottero accompagnato dal direttore dell’Ufficio emergenze e dal direttore dell’ufficio volontariato della Protezione Civile Franco Curcio e Titti Postiglione. Il primo appuntamento è una riunione del Comitato tecnico scientifico che sta affrontando il problema della messa in sicurezza della nave incagliata sugli scogli. Atterrato sull’isola per incontrare i cittadini e il sindaco anche il presidente del Senato Renato Schifani, che in mattinata aveva già fatto visita presso l’ospedale di Grosseto al comandante di bordo della Costa Manrico Giampedroni per consegnarli la medaglia del Senato. Renato Schifani è arrivato al Giglio in elicottero accompagnato dal Prefetto di Grosseto ed ha dichiarato: «Se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi».

IMBRACATURA – Nel frattempo il movimento dello scafo viene monitorato con strumenti laser e prisma topografici e strumenti di rilevamento satellitari. Il relitto continua infatti a scivolare sul fondale sabbioso a un ritmo di circa 7 millimetri l’ora in media, 15 di prua, e sette di poppa. In serata, invece, riferivano le autorità, era sceso a dieci millimetri all’ora a prua, contro i 15 millimetri registrati al mattino, e meno di cinque millimetri a poppa contro sette. Resta da capire se sia iniziato un processo progressivo di inabissamento oppure se questi movimenti rientrano in scosse di assestamento. Non è escluso che possa prendere corpo il progetto di imbracatura dello scafo che verrebbe assicurato così agli scogli per evitare l’inabissamento.

 

ROV IL ROBOT – Nel frattempo è entrato in acqua il robot Rov, un vero e proprio «computer subacqueo», che verifica i punti di appoggio della nave, registra immagini e dati e ricerca anche corpi in acqua. Un’attività, quest’ultima, che nei giorni scorsi è stata portata avanti dagli speleo-sub. Si teme che qualcuno del centinaio di passeggeri e membri dell’equipaggio, secondo la testimonianza dei primi soccorritori, che hanno tentato di raggiungere la riva a nuoto, possa avere perso la vita tra le acque. Quando la Costa Concordia si è fermata all’ingresso del porto aveva una inclinazione leggermente diversa dall’attuale e le persone che hanno tentato di raggiungere la riva a nuoto si sono trovate ad affrontare una distanza di circa 30 metri che era superiore a quella che si può osservare oggi.

ADDIO SPELEO-SUB – Gli speleo-sub con venerdì hanno chiuso la loro missione all’isola del Giglio. Con una nota diffusa in serata il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico ha annunciato la terminata partecipazione alle ricerche dei dispersi nel naufragio di venerdì 13. Il responsabile nazionale Corrado Camerini ha spiegato che a causa delle circostanze sono state inibite «le nostre possibilità di intervento. I tempi si sono dilatati molto, mentre la nostra peculiarità è intervenire tempestivamente nella fase più acuta dell’emergenza».

STATO D’EMERGENZA – Il consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza in relazione alle conseguenze del naufragio Lo ha riferito il ministro dei rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, uscendo da palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri di venerdì. Sarà Franco Gabrielli, capo dipartimento della Protezione civile nazionale, il commissario straordinario.

CLASS ACTION – Intanto negli Stati Uniti al via la prima class action contro la compagnia Costa da parte del Codacons e di due associazioni in difesa dei consumatori americane. Lo riferisce la Bbc specificando che la richiesta sarà di 160.000 dollari (123.000 euro) per ogni singolo passeggero. Ad essere citata in giudizio sarà la compagnia madre, la Carnival. La class action verrà presentata entro mercoledì a Miami.

 

Corriere della Sera

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