Avete mai navigato nel Canale di Kiel ? Ve lo racconto….

Tra i grandi canali artificiali navigabili presenti al mondo, ve n’è uno sicuramente meno noto tra i più blasonati in quanto a notorietà, Panama e Suez, ma non meno suggestivo e ricco di bellezze naturali: il Canale di Kiel.

Ed è proprio nel corso della mia ultima crociera tra i Paesi Baltici, a bordo di Oceania Nautica, che ho avuto la possibilità di apprezzarne il piacere della navigazione.
Conosciuto come “North Ostsee Kanal”, ha una lunghezza di circa 100 Km., con larghezza massima di 162 mt. in superficie, e di 90 mt. nel fondale.
La sua profondità al centro, è di 11 mt.
Collega il fiordo tedesco di Kiel ( Mar Baltico) al centro urbano parimenti tedesco di Brunsbuttel ( Mare del Nord), attraversando in solo territorio germanico la penisola dello Jutland, evitando in tal modo la circumnavigazione della Danimarca, parte integrante della stessa penisola e riducendo quindi il percorso di navigazione da 280 miglia nautiche (ca. 520 Km.) a 54 miglia nautiche (ca. 100 Km.), con gli evidenti risparmi di tempo e carburante (denaro).
Canale intensamente trafficato (vi transitano più navi che in quello di Panama e di Suez, anche se non in termini di tonnellaggio trasportato), percorribile nei due sensi è caratterizzato da navigazione principalmente commerciale, verso ovest con materie prime (petrolio, acciaio, legname), verso est con prodotti finiti e container.

La durata media del percorso del Canale, traffico permettendo, è di 8 ore, ad una velocità non superiore agli 8 nodi.
Per il transito del Canale è d’obbligo l’assistenza del pilota e talvolta, per navi di stazze rilevanti, anche di timoniere specializzato.


Le entrate del Canale, quella orientale di Holtenau (Kiel) e quella occidentale di Brunsbuttel, sono dotate di quattro chiuse, a loro volta provviste di tre porte di sbarramento.
Il funzionamento, per quanto possa apparire semplice, è caratterizzato da complessi sistemi di pompaggio; dopo l’ingresso della nave in una delle chiuse, viene sbarrata (“chiusa”) la porta scorrevole. Viene quindi pompata acqua all’interno della chiusa, fino a far raggiungere alla nave il livello di galleggiamento pari a quello del canale, per poi infine aprire la porta opposta e consentire alla nave l’entrata nel Canale.


Il tempo di manovra e permanenza della nave nella chiusa è di circa un’ora.
Ma è il transito a velocità ridotta nel Canale, la vera attrazione di una giornata di navigazione così particolare.
Numerosi ponti ferroviari e viadotti stradali attraversano trasversalmente il canale lungo il suo percorso, ed è spettacolare “vivere” il passaggio della nave al di sotto di essi.


Come è spettacolare durante il lento incedere della nave l’incrocio con altre navi a distanza davvero ravvicinata (il Canale è navigabile in entrambi i sensi contemporaneamente).

Ma è soprattutto il paesaggio che con il suo fascino ci circonda, a catturare l’attenzione.
Mutevole nel suo tortuoso percorso…distese verdi a perdita d’occhio si alternano a campi da pascolo, punteggiati da placide mucche bianche.
Il panorama boschivo si alterna alla campagna e le graziosa case isolate che sembrano uscite da una fiaba, lasciano il posto a villaggi e cittadine, dove svettano i campanili delle chiese dallo stile gotico/tedesco.











Il percorso che da ambo i lati si snoda lungo il Canale è aperto alla circolazione pedonale e ciclistica, quindi ideale per gite e passeggiate.
Oltre a ponti, viadotti e tunnel che attraversano il canale, sono numerosi i traghetti, alcuni dei quali teleferici (movimentati da cavi), che conducono da una sponda all’altra, con la peculiarità di essere gratuiti.
Non tutte le navi però sono autorizzate al transito in questo canale; limiti ben precisi, in termini di lunghezza e larghezza (dimensioni ridotte delle chiuse), pescaggio (profondità del Canale) e altezza (ponti e viadotti), impongono rigorose restrizioni che si traducono nell’interdizione di questo percorso alle “meganavi”.
Ed ora un po’ di storia:
Fu inaugurato il 21 giugno 1895 da Guglielmo II, nipote dell’imperatore Guglielmo I che ne ordinò invece la costruzione. Il suo nome in origine fu Kaiser-Wilhelm-Kanal ed i lavori si svolsero in 8 anni con l’impiego di 9.000 operai. Venne allargato tra il 1907 ed il 1914 su ordine della Marina Militare Tedesca, con lo scopo iniziale di collegare le basi della flotta tedesca del Mar Baltico con quelle del Mare del Nord, senza dover appunto circumnavigare la Danimarca.
Una crociera tra i paesi Baltici ? Il transito del Canale di Kiel darebbe sicuramente un valore aggiunto alla crociera stessa.
Fiorenzo Deriu