CARNIVAL MAGIC, LA NUOVA FUN SHIP MADE IN FINCANTIERI
Il 27 aprile scorso ha avuto luogo a Monfalcone la cerimonia di presentazione di Carnival Magic, la seconda nave da crociera più grande mai realizzata da Fincantieri e la ventottesima uscita dal cantiere isontino. Con questa nave il gruppo Carnival Corporation & Plc. ha raggiunto il ragguardevole traguardo delle 100 navi in servizio nella propria flotta, di cui ben 52 realizzate da Fincanteri.
Carnival Magic è stata realizzata per il marchio Carnival Cruise Lines ed è la seconda unità della classe “Dream” di cui rappresenta una significativa evoluzione. Ma veniamo alle sue caratteristiche tecniche: ha una stazza lorda di 128.048 tonnellate, è lunga fuori tutto 305,60 metri ed è larga 37,20 metri. A disposizione dei passeggeri ci sono 1.845 cabine che permettono di ospitare a bordo un massimo di 4.706 persone inclusi i letti extra; l’equipaggio invece è composto da 1.369 persone ospitate in 746 cabine. Quindi questa nave è una città galleggiante che può dare alloggio ad un totale di circa 6.000 persone.
La generazione elettrica di bordo è assicurata da sei motori Wärtsilä del tipo 12V46c da 12.600 kw ciascuno per una potenza installata totale di 75,6 MW. La propulsione invece è garantita da due motori elettrici da 22 MW ciascuno azionanti due eliche a passo fisso con due alberi convenzionali. Inoltre la nave è dotata di due timoni di tipo “attivo” (facilmente riconoscibili perché dotati di flaps) e di cinque eliche di manovra, tre a prua e due a poppa. Molto interessante è proprio questa particolare soluzione del timone che ha permesso di eliminare un’elica di manovra poppiera mantenendo inalterata la manovrabilità della nave. Ricordiamo che in campo crocieristico, oltre a “Dream” e “Magic”, altre navi sono dotate di questo tipo di timone: ad esempio le due ammiraglie di MSC Crociere, MSC Fantasia e MSC Splendida, consegnate da STX France Cruise nel 2008 e nel 2009.
Ma veniamo ora a una piccola cronistoria delle fasi lavorative delle Carnival Magic (costruzione 6167): il contratto per la sua realizzazione è stato firmato il 30 gennaio 2007. L’impostazione in bacino della prima sezione di scafo è avvenuta il 12 gennaio 2010; dopo circa sette mesi la nave è stata varata il 6 agosto del 2010, anche se ha poi lasciato effettivamente il bacino di costruzione il successivo 9 ottobre. L’allestimento degli interni è quindi proseguito alla banchina “E” dello stabilimento di Monfalcone fino alle prove in mare che hanno avuto luogo nel marzo del 2011. Queste si sono svolte in due fasi intervallate dalla sosta nel bacino dell’Arsenale Triestino San Marco per le operazioni di carenaggio e di pitturazione dello scafo. Infine dopo il rientro a Monfalcone è stato portato a termine il lavoro di finitura degli interni con la partenza definitiva dalla “città dei cantieri” il 29 aprile 2011 alla volta di Venezia dove ha avuto luogo il battesimo della nave.
Sicuramente Fincantieri è conosciuta per la sua capacità di “upgradig” delle unità costruite rispetto le precedenti realizzazioni della medesima classe. Questa caratteristica si sposa perfettamente con le esigenze del cliente Carnival Corporation & Plc. che necessita sempre di nuove soluzioni ed adattamenti per le nuove navi che assegna ai vari marchi della propria flotta.
Infatti anche tra il prototipo Carnival Dream (128.251 t.s.l.), costruita sempre a Monfalcone e consegnata nel 2009, e la sorella Carnival Magic le differenze sono molteplici. La prima cosa che si nota confrontando le due navi esternamente è il differente tipo di lance di salvataggio di cui sono dotate le due unità: la “Dream” ha 30 lance da 150 posti ciascuna, mentre la “Magic” ne ha solo 18 ma da 285 posti ciascuna (ricordiamo che anche le tre navi da crociera più grandi al mondo, Oasis of the Seas, Allure of the Seas e Norwegian Epic, sono dotate di barche di salvataggio “big size”). Si nota anche che l’area superiore della sovrastruttura prodiera, dove si trova il centro benessere, è stata modificata. Infine a poppa del fumaiolo la zona del campo polifunzionale è stata abbassata di un ponte. Ma anche all’interno le novità sono molteplici: la “Dream” aveva 1.826 cabine, mentre la sorella 19 in più. Il minigolf è stato ridisegnato e in quell’area è stata realizzato anche un percorso su fune sospesa a 53 metri d’altezza per i più temerari. Le zone piscine e il parco acquatico (“WaterWorks”) sono state rivisti e Magic è stata dotata anche di attrezzi per il fitness all’aperto. Infine come tutte le navi della flotta Carnival, gli allestimenti interni sono completamente differenti.
Ma veniamo ora ad una breve descrizione della parte alberghiera della nave. I principali locali pubblici sono concentrati nei ponti 3, 4 e 5. Sicuramente gli ambienti più affascinati sono quelli disposti su più ponti: a prua troviamo il grande teatro alto tre ponti da oltre 1.200 posti a sedere, poi c’è l’atrio alto ben dieci ponti con quattro ascensori panoramici e lucernaio alla sommità, a mezza nave c’è uno dei due ristoranti principali alto due ponti, mentre l’altro si trova all’estrema poppa ed è disposto sempre su due ponti. La cucina principale si trova al ponte 3 ed è posizionata esattamente tra i due ristoranti ed è dotata di scale mobili per portare le pietanze al ponte superiore.
Al ponte 4 troviamo le sale conferenze e l’area dedicata ai più giovani con discoteca per ragazzi e sala giochi. Ma sicuramente il ponte più significativo per la vita pubblica a bordo è il numero 5: usciti dal teatro troviamo verso poppa l’area negozi dell’atrio, poi il casinò, la piazza principale che permette di accedere all’esterno, la passeggiata coperta, la discoteca per adulti, il piano bar, la steackhouse ed infine all’estrema poppa un altro salone per le feste. Sempre al ponte 5 troviamo l’area più caratteristica delle navi di classe “Dream”: la passeggiata all’aperto che copre tutta la nave da poppa a prua su entrambe le fiancate e dotata di quattro spaziose jacuzzi a sbalzo sul mare.
L’area balneare della nave invece si trova al ponte 10: ci sono due lidi con piscina, uno a centro nave ed uno a poppa. Le due piscine però sono forse troppo piccole e potrebbero risultare sovraffollate su una nave che può ospitare circa 4.700 passeggeri. Tra le due zone piscina troviamo il ristorante a buffet che è collegato, con una pittoresca scala che porta al ponte superiore, al ristorante italiano “La cucina del capitano”. Sempre al ponte 11, a centro nave è localizzata l’area bambini coperta divisa per fasce d’età.
Al ponte 12 troviamo il parco acquatico con vari scivoli e giochi d’acqua, poi a prua del fumaiolo c’è il percorso del minigolf, che prosegue al ponte 14 (ricordiamo che sulle navi americane non c’è il ponte 13 per motivi scaramantici); a poppa del fumaiolo invece è posizionato il campo sportivo polifunzionale.
Nella sovrastruttura prodiera ai ponti 12 e 14 si trova la Spa della Carnival Magic: si tratta di un centro benessere dotato di tutte le attrezzature necessarie per la cura del corpo. Qui troviamo palestra, saune, bagni turchi, idromassaggi, piscina per la talassoterapia, sale massaggi e salone di bellezza. Infine al ponte 15 troviamo l’area relax all’aperto dotata di divanetti e jacuzzi; inoltre da questo ponte si può accedere alla scala panoramica che porta all’ingresso degli scivoli più alti del parco acquatico.
I ponti 1, 2 e dal 6 al 9 invece sono dedicati completamente alle cabine passeggeri; inoltre ce ne sono altre nella parte prodiera della nave ai ponti 10, 11 e 12. Le sistemazioni passeggeri sono di varie categorie: si parte dalle cabine interne a quelle con finestra panoramica, per poi passare alle cabine con balcone (la maggioranza) fino alle lussuose suite. Ovviamente il prezzo pagato dall’ospite per la sistemazione dipende oltre che dalla categoria della cabina, anche dal ponte in cui si trova.
Questa nave, costata all’incirca 565 milioni di Euro, è l’ennesimo successo di Fincantieri che continua a dimostrare, nonostante le difficoltà del mercato, le sue capacità produttive e l’alta specializzazione delle maestranze. Le navi classe “Dream” derivano dalla piattaforma “Destiny”, che è stata progettata tra il 1992 e il 1993 e che ha visto la consegna della prima nave realizzata per Carnival Cruise Lines nel 1996, la Carnival Destiny. Questa “fun ship” (così sono chiamate le navi Carnival) resterà negli annali della storia della navigazione visto che è stata la prima nave passeggeri al mondo a superare le 100.000 tonnellate di stazza lorda. Il suo successo sul mercato ha permesso a Fincantieri di ottenere numerose commesse per ripetute (realizzate per i marchi Carnival e Costa) che sono state via via dotate di ponti in più, poi allungate, modificate nella zona piscine ed infine di nuovo modificate nelle tre dimensioni (così è nata la classe “Dream”). Ad oggi gli esemplari di questa serie in servizio o ancora in costruzione sono ben 20; nessuna azienda cantieristica aveva mai avuto un successo simile con una sua realizzazione. E per quel che riguarda Monfalcone, è già in costruzione in bacino la terza nave della classe “Dream”, la Carnival Breeze che sarà pronta nel giugno del 2012.
Con questa ultima evoluzione della piattaforma “Destiny” Fincantieri si è avvicinata quasi alla perfezione, ottimizzando lo sfruttamento degli spazi interni e correggendo alcune lacune delle navi precedenti della serie, come ad esempio la mancanza di un corridoio passeggeri al ponte 4. Infatti con questa soluzione adottata con la classe “Dream” si è riusciti a ridurre il sovraffollamento della passeggiata coperta al ponte 5 che sulle navi precedenti era l’unico collegamento dai saloni di poppa e dal ristorante poppiero con il resto delle aree alberghiere principali.
Infine vorrei sottolineare anche l’armoniosità delle linee esterne arrotondate della nave che si differenziano molto dalle precedenti unità derivate dalla “Destiny”. Questa soluzione ha permesso di ridurre di molto l’effetto scatola di cui soffrono spesso le moderne unità da crociera; infatti ad oggi Carnival Magic e sorella sono da considerarsi tra le navi più eleganti in servizio.
Matteo Martinuzzi
pubblicato su RASSEGNA TECNICA del Friuli Venezia
Giulia, luglio-agosto 2011″