Conoscete la presenza di centinaia di monasteri in Sicilia?
A Catania, Noto e Piazza Armerina, ve ne sono molti e potrete ascoltare cose incredibili narrate dalle guide del posto.

Le ricche e nobili famiglie siciliane, per non disgregare il loro patrimonio, specchio della loro potenza, internavano nei conventi, i cadetti e le figlie femmine non da maritare, lasciando così il patrimonio unicamente al primo figlio maschio. Il clero diventò presto molto potente ,dato il continuo gettito di denaro elargito dalle famiglie coinvolte e vennero costruiti tanti monasteri, nei centri delle città, con annesse chiese di altissimo pregio artistico, ulteriore segno distintivo dell’attiva partecipazione delle grandi casate. Le suore, per quanto di clausura, non sempre avevano intrinseca la vocazione, per questo si narra di passaggi segreti e struggenti storie d’amore.

Impressionante ammirare sul corso principale di Noto, le grandi inferriate sporgenti, sulle finestre delle facciate barocche dei conventi e le alte grate, disposte anche su piu’ piani, che affacciavano all’interno delle chiese.

Noto è famosissima per i suoi palazzi, la sua cattedrale, il meraviglioso comune e soprattutto per la pietra con la quale è stata costruita. Quel colore etereo del tufo calcareo di Noto, che col tempo acquista quel colore giallo-oro, che caratterizza l’architettura della città, in una magnifica e calda giornata di sole autunnale, ha inciso il suo indelebile ricordo nella mia mente.

E’ strano quello che accade, ma dal momento che si varca la Porta Reale, un arco di trionfo in stile neoclassico, si viene catapultati in un’altra epoca e nulla è più indicato del nome di “giardino di pietra”.


Non mi era mai accaduto prima, di percepire questo strano contrasto, Noto vive la sua realtà di vivace cittadina turistica, popolata da persone di varie nazionalità, di negozietti di souvenirs, bar, ristoranti, ma se camminando si tiene alto lo sguardo, tutto questo sparisce, lasciando spazio alla fantasia e riportando indietro nel tempo.

Nel 2002 il suo centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO, insieme con le altre città tardo barocche della Val di Noto

Il nostro narratore di estrema saggezza e competenza, in un incedere lento e preciso, ci ha condotti in un percorso ricco di storia, dove mi sono fatta trascinare lasciando che la suggestione si sovrapponesse alla realtà. La maestosità dei monasteri, quelle armoniose forme architettoniche, portano la mente a scoprire, attraverso quelle grate, occhi indiscreti. Si percepiscono i bisbigli vezzosi di ragazze adolescenti, e dai bellissimi poggioli delle case nobiliari, si vedono affacciare eleganti dame coi loro ampi vestiti, sostenuti da cerchi metallici, che condizionarono anche l’architettura del tempo, suggerendo la forma bombata dei balconi, per permetterne l’agevole affaccio.
