Svalbard Norvegia: Recensione crociera

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Alle 11 del 24 giugno siamo entrati nelle acque artiche, acque che richiedono particolare attenzione per la navigazione a causa delle basse temperature e del delicatissimo ecosistema, MSC Preziosa è idonea alla loro navigazione.

Finalmente, domenica 25 giugno, l’agognata Longyearbyen, sull’isola dello Spitsbergen, centro abitato più settentrionale del mondo, tappa sognata da tanti anni. Arcipelago delle isole Svalbard. 78°13’N di latitudine, a poco più di 1.000 km dal Polo Nord.

Avevamo prenotato molti mesi prima l’escursione MSC sul catamarano ibrido.

Esperienza unica ed indimenticabile, molto al di sopra delle aspettative. Escursione durata quasi sei ore scivolando tranquillamente sulle acque del Mar Glaciale Artico, ammirando le coste, la fauna locale, il ghiacciaio blu, il paesaggio incredibile. Il percorso viene scelto ogni volta dal Capitano, in base agli avvistamenti della fauna selvatica ed alle condizioni climatiche. Comodamente seduti al chiuso davanti ad ampie vetrate panoramiche o muovendoci sui diversi ponti esterni abbiamo avvistato numerose renne delle Svalbard, più piccole e più chiare rispetto alle altre renne norvegesi, tanti uccelli di varie specie tra cui le stupende pulcinella di mare col becco rosso. E poi la segnalazione del Capitano, una meravigliosa colonia di trichechi, addossati gli uni agli altri lungo una spiaggetta sul fiordo ed un gruppo di beluga.

La nostra navigazione si è svolta lungo il Billefjord, zona nord dell’Isfjord. Esplorando le sue coste, abbiamo potuto ammirare la baia Skansbukta contornata da montagne dalle forme più incredibili, da paese delle fate. Qua e là resti di insediamenti in legno, forse di cacciatori di orsi o pescatori dei tempi passati.

Nel suo lembo estremo il Capitano ci segnala poi due gioielli: la città di Pyramiden ed il ghiacciao
Nordenskjøldbree. Pyramiden, città mineraria ormai fantasma, misteriosa ed abbandonata, che deve il suo nome alla montagna dalla forma piramidale situata alle sue spalle, un tempo insediamento russo per l’estrazione del carbone. Riusciamo ad identificare con l’aiuto di un binocolo i dettagli dell’insediamento e le rotaie con i vagoncini lungo la montagna per l’estrazione del carbone.

Nordenskjøldbree, ghiacciao vastissimo e dalle tante tonalità di blu, che arriva direttamente sul mare, tra ghiaccio multiforme. Scenari suggestivi.

Purtroppo, anche questo ghiacciaio, come tutti gli altri, sta sciogliendosi a ritmi impressionanti.

C’era molto freddo, ma l’emozione aveva la meglio, c’era da piangere di fronte a tanta bellezza e storia. Nel viaggio di ritorno da questa fantastica esplorazione artica, avvistando un piccolo blocco di ghiaccio galleggiante, siamo riscaldati da una squisita ed inaspettata zuppa norvegese con verdure e lenticchie che ci viene gentilmente offerta. In questa escursione incredibile dovevamo sempre essere pronti con binocolo e macchina fotografica, ogni scorcio era una rarità da fotografare.

Al rientro decidiamo di cercare un taxi per andare al deposito mondiale delle sementi, lo Svalbard Global Seed Vault, la banca dei semi che ha come scopo la preservazione della varietà biologica e la sicurezza alimentare tramite lo stoccaggio di sementi di tutto il pianeta.

Lì intorno osserviamo il terreno del permafrost, bagnato da mille rigagnoli a causa dello scioglimento delle nevi, calpestiamo il deserto artico ! Nonostante il vento polare pungente, visitiamo poi la cittadina di Longyearbyen. Più orsi polari nei dintorni che abitanti in città (circa mille), noi non avvistiamo alcun orso perché il ghiaccio invernale si è sciolto ed essi cercano il cibo lungo le coste più fredde o verso i ghiacciai. Tuttavia, alcune zone della città restano interdette agli “umani” non attrezzati per difendersi da questi enormi plantigradi.
La cittadina, con le sue case in legno, mezzi di trasporto (motoslitte ovunque) e strade è organizzata per il freddo ed il ghiaccio. Visitiamo la chiesetta in legno ed osserviamo i pilastri di quella che una volta era città mineraria. Alcune renne pascolavano tranquille in mezzo alle case brucando quel poco di erba e muschio presente sul terreno brullo. E’ la tundra, senza alberi, ed in particolare là c’è il permafrost, terreno di ghiaccio. La parte superiore è terra dove scorre l’acqua rilasciata dallo scioglimento dei ghiacci e nella parte sottostante, a decine di metri, c’è il ghiaccio perenne. Lo scongelamento del permafrost è un importantissimo indicatore della salute del nostro pianeta ed un grande rischio per le condizioni climatiche e la nostra salute.

Rientriamo a bordo felici ed emozionati per le bellezze naturali ammirate in queste terre ai confini del mondo, tanto belle quanto fragili.

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